L’acqua del lago non è mai dolce | Giulia Caminito

Scritto da Carlotta Pistone
Caminito Lago

Con “L’acqua del lago non è mai dolce” – neo Premio Campiello 2021 – Giulia Caminito ha dato vita a un romanzo che è un gioiello di crudo realismo adolescenziale, perfettamente reso da una scrittura essenziale, fluida e martellante al contempo.

Gaia. È questo il nome della protagonista de “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito (Bompiani), voce narrante della storia, sua e della sua famiglia. Un nome che stride addosso a questa ragazzina che dalla vita, di gioie, pare destinata a riceverne ben poche.

[…] una etichetta che mia madre ha scelto e m’ha dato, sbagliando tutto.

Il lago che dà il titolo al romanzo, invece, è quello di Bracciano, antico cratere vulcanico colmo di un’acqua scura, limacciosa, dal sapore di benzina, dove il fondo di sassi viscidi e di vetri rotti si fa toccare in punta di piedi, ma difficilmente si mostra agli occhi.

Gaia ci arriva con la madre, il fratello più grande, i due più piccoli e il padre, che lavorava in nero in un cantiere e lì ha perso l’uso delle gambe. Sono ‘sfollati’ in fuga da una città, Roma, che non li ha voluti accettare. Perché sono poveri di una povertà che nega loro anche una residenza. In quella nuova realtà di periferia le loro tragedie non le vogliono raccontare, ma ad Anguillara Sabazia c’è bisogno di un’origine, sono i soprannomi a indentificarti, senza non sei nessuno. Gaia, con il fratello minore e i fratellini più piccoli, ci mettono poco a diventare “i figli di Antonia, la Rossa”.

Da Antonia Colombo, Gaia ha ereditato solo i capelli rossi e le lentiggini. Da lei, però, impara presto a non abbassare mai la testa e che le cose che uno vuole, se le deve prendere, contando solo sulle proprie forze. Se Gaia è la protagonista, la madre si presenta come motore del romanzo. Un motore che macina chilometri su chilometri, anche quando è ingolfato.

Antonia aveva smesso d’aspettare che le cose venissero fatte, se l’era fatte da sé.

Quello che Antonia stabilisce è una legge che si abbatte contro i muri in cemento armato della burocrazia, non offre a nessuno alternative o tregue, perché fermarsi vuol dire arrendersi e soccombere. Lo sguardo di Gaia ce la restituisce come esagerata, imbarazzante, soverchiante. Sotto un’altra luce sarebbe facile interpretarla come una madre/donna coraggio, disposta a tutto per i figli e per ottenere ciò che spetta loro di diritto, una determinazione che invece la figlia trasforma in atto di accusa.

E io è come se fossi lì, in piedi, a guardarla dall’angolo della stanza, la giudico e non la perdono.

Entrambe lottano, in modo costante e risoluto, ma usano armi completamente diverse, le loro guerre personali hanno scopi e nemici differenti. E la prima contro cui Gaia combatte è proprio la madre. Che punta tutto sulla figlia ed è decisa a raschiarle di dosso ogni più piccolo brandello di ‘inutile’ spensieratezza.

Dove Gaia tace e cova dentro rancore e vendetta, Antonia urla, si dimena, denuncia. Hanno il fuoco dentro: una lo alimenta interiormente, l’altra lo vomita fuori. Dove Antonia scava a mani nude un varco di mature e realistiche opportunità per il futuro della figlia, Gaia deve aggrapparsi con le unghie alla superfice della sua giovane vita quotidiana, per non sprofondare in un buco nero di brutture, traumi e, soprattutto, di privazioni.

Ma forse avrei dovuto urlare: sei tu, sei tu certamente che mi tormenti e poi il mondo tutto, e poi quello che non ho […].

Perché Gaia non ha tv né cellulare, usa la cartella che era del fratello più grande, che poi andrà ai più piccoli, indossa vestiti scartati da altri, non ha mai ricevuto regali, non è mai stata in vacanza. Nemmeno i libri che tanto ama sono suoi, ma presi in prestito dalla biblioteca. Di nuovo ha solo un grande vocabolario dove cerca spasmodicamente il significato delle parole, quasi potesse ricavarci un senso della vita.

Con un bagaglio di nulla fa così il suo ingresso nel mondo degli adolescenti, dove il possesso delle cose materiali è tutto. Gaia, però, a modo suo, ci riesce comunque a conquistarsi uno spazio in quel mondo. Di certo non come le coetanee, a suon di moine e luccichii, illusioni di grandi amori e promesse di eterna amicizia. Lei non prova piacere nelle consuetudini dei suoi coetanei. Si adegua per necessità, ma evita il coinvolgimento. È tanto coraggiosa nelle azioni, quanto cauta e guardinga nei sentimenti. La sua arma di difesa contro l’esclusione è un freddo e calcolato distacco, che da fuori le dà quella parvenza da dura che genera interesse, attrazione, ma dentro alimenta astio e gelosia.

Io non so fare quello che fanno loro, non seduco, non ammalio, non riesco a propormi, mai l’ho saputo fare, le guardo danzare, sorridersi e bere, loro mi invitano più volte a raggiungerle, sei una di noi vogliono simulare, sei opportuna e benvoluta, ma io vedo menzogna in quegli sguardi, perché non c’è mai stato un luogo per me, un mio stare al posto adatto.

All’alba dei diciott’anni Gaia giudica con disprezzo la se stessa del passato, dei primi tempi ad Anguillara. Osserva e le fa pena “quella che ancora deve diventare maligna”. La considera morta, come la sua amica che l’ha tradita e poi s’è strozzata.

Il suo unico momento di debolezza, quella concessione di insperata beatitudine, dura appena un istante, il tempo di urlare che “l’acqua del lago è sempre dolce”, e poi divampa l’incendio.

Con il suo romanzo Giulia Caminito ha creato una protagonista che non vuole suscitare simpatia, tanto meno pietà. Non si legge una morale nella storia di Gaia, ma un concentrato di crudo realismo, perfettamente restituito dalla scrittura dell’autrice, netta e asciutta, al contempo fluida come seta e mantellante come la percussione di un tamburo.

Un romanzo, “L’acqua del lago non mai dolce”, il cui meritatissimo successo di pubblico e critica ha fatto entrare la Caminito nella cinquina dello Strega e, soprattutto, le è appena valso il prestigioso Premio Campiello 2021 (59° edizione).

“L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito
Gennaio 2021, Bompiani
Pagine 304
Prezzo di copertina 18,00 euro

Leggi anche

Lascia un commento

* Ho letto e accettato la Privacy Policy