Caitlin e Victoria hanno dodici anni quando diventano amiche sui banchi di scuola a Santa Fe. O meglio, quando Caitlin sceglie Vix, e per le vacanze la porta nella sgangherata villetta di famiglia (“La Casa dei Matti”) a Martha’s Vineyard. Ed è lì, nel 1977, che nasce il duo “Vixen e Cassandra, sorelle d’estate”. A unirle la “Forza” appena scoperta, quel formicolio al basso ventre capace di trasformarsi in carica elettrica, ma soprattutto l’inviolabile patto MEB: “Mai Essere Banali”.
Di certo non è banale Caitlin Somers. Estroversa e brillante, sfacciata ai limiti dell’irriverenza, biondissima e bellissima, abbastanza benestante da potersi permettere di non pensare al denaro, è figlia di moderni ed esuberanti genitori divorziati che la stanno crescendo libera, di vivere e di sognare. Esattamente l’opposto della problematica famiglia di Victoria Leonard, dove nessuno le impedisce di provare a spiccare il volo, ma ognuno spera, o crede, che le sue ali verranno tarpate facendola ripiombare nella vita vera, quella concreta, che per gente come loro vuol dire difficoltà, sacrifici.
Ed è da tutto ciò che Vix vuole e riesce a fuggire in quei due mesi all’anno che trascorre con la migliore amica a Vineyard, senza mai smettere di chiedersi come mai sia stata proprio lei la prescelta. Lei che è così tranquilla, riflessiva e silenziosa. Anche parecchio intelligente e un’ottima ascoltatrice, vero, ma pur sempre un’ombra discreta alle spalle di uno sfavillante sole. O forse è proprio per questo che Caitlin la ritiene fondamentale, insostituibile, anche quando da bambine diventano adolescenti.
Estate dopo estate crescono, arrivano le prime cotte, i primi baci, le prime volte, osservano con altri occhi le complicazioni degli adulti, si scontrano con nuovi dissesti familiari, conoscono la delusione, i rancori e i rimorsi, il dolore della perdita. E cambiano i loro corpi. Caitlin potrebbe fare la modella, ha sempre gli occhi di tutti puntati addosso, attenzioni di cui sembra non poter fare a meno. Ma anche Vix è diventata bella, con quegli zigomi alti e i lunghi capelli neri e lisci, retaggio di un quarto di sangue cherokee di cui va molto fiera. La sua, però, è una bellezza diversa, meno appariscente ma più rassicurante e solida, così com’è la sua persona, anche in quel rapporto di amicizia tanto speciale quanto complesso: è lei la colonna portante.
Arrivano poi gli anni del college e la prima vera separazione, fisica e mentale, tra le due ragazze. Vix sceglie la faticosa via degli studi ad Harvard, anche grazie al supporto incondizionato della sua “famiglia per l’estate”, il papà di Caitlin e la nuova moglie Abby, che la considerano una figlia, studi che la porteranno a lavorare come PR a New York e a crearsi nuove amicizie. Caitlin decide invece di viaggiare per il mondo, da Roma a Parigi, da Los Angeles a Buenos Aires, alla ricerca di una vocazione che per una giovane donna come lei, così piena di possibilità, dovrebbe essere facile da trovare. Il problema è che per realizzarsi e sentirsi realizzati è necessario possedere una buona dose di maturità, il senso delle responsabilità, degli obbiettivi, o comunque avere almeno dei sogni, che siano qualcosa di più di momentanei vaneggiamenti o capricci. Tutte doti che, fin da bambina, hanno caratterizzato Vix, ma che continuano a essere completamente estranee a Caitlin.
Quando quest’ultima chiede alla sua migliore amica di farle da damigella d’onore, Vix non può credere che stia per sposare a Martha’s Vineyard, dove non metteva più piede da anni, proprio quel ragazzo. Ma accetterà lo stesso. Perché, nonostante le loro strade si siano divise, nonostante tutto ciò che ha dovuto sopportare, nonostante sappia che Caitlin la farà ancora preoccupare e star male, nonostante le menzogne e i segreti che le ha taciuto tanto a lungo, sa che il loro è un rapporto indissolubile, di quelli destinati a durare in eterno, e che quindi meritano una e infinite possibilità.
Maia e Paisley si sbagliavano, Caitlin non era una persona da dimenticare, da lasciarsi alle spalle. Era qualcuno con cui bisognava fare i conti, come si facevano i conti con i genitori, coi fratelli. Non si poteva negare che fossero mai esistiti. Non si poteva negare di averli mai amati, di amarli ancora, anche se questo la faceva soffrire.
“Le sorelle che ti scegli” (titolo originale: “Summer Sisters”) dell’apprezzatissima autrice statunitense Judy Blume, pubblicato in Italia da Libreria Pienogiorno, si rivela pagina dopo pagina un romanzo dalla profondità inaspettata. Indubbiamente un inno all’amicizia per sempre, la storia di Vix e Caitlin, però, racconta anche quanto possa rivelarsi complicato un legame di “sorellanza” che si è voluto, e per il quale bisogna lottare e scendere a compromessi, che comporta degli obblighi e in cui spesso si deve dare molto più di quanto si riceve in cambio. E Vix tutto questo lo sa, o meglio, lo imparerà, così come capirà che dietro una smodata e, a volte, invidiabile leggerezza, si possono nascondere cupe fragilità e insospettabili insicurezze.
“Le sorelle che ti scegli” di Judy Blume
Traduzione di Tilde Riva
15 Maggio 2024, Libreria Pienogiorno
Pagine 400
Prezzo di copertina 18,90 euro
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