Quando M. decide di affacciarsi su quel mondo virtuale dove belle ragazze offrono la loro compagnia per aperitivi, cene, viaggi di rappresentanza, lasciando magari aperta la porta di un eventuale ‘extra’, la sua iniziale e più forte motivazione è chiara: la solitudine. Uomo maturo, giornalista di professione, M. è precipitato in un improvviso senso di vuoto, unico abitante di una casa in cui si ritrova a parlare da solo, per la prima volta bloccato dalla percezione di un’assenza che non aveva mai conosciuto.
C’è poi la curiosità, che in M. cresce accanto alla solitudine. Una curiosità quasi documentaristica, che lo spinge a voler capire cosa si nasconde dentro, e soprattutto dietro, a questo mondo. Una curiosità che nasce quando si imbatte in Goldenfly, sito che sotto una patina di ostentata e poco credibile limpidezza – le donne che qui si incontrano “sono destinate a un circolo virtuoso, non vizioso” – altro non cela che un’esclusiva vetrina di escort.
E per scoprire quali sono le dinamiche che muovono ‘realtà’ come Goldenfly, non c’è modo migliore che interpellare le stesse Flyers. Come? Incontrandole.
Chi appare ingenua e fuori posto, chi si mostra risoluta, a proprio agio. Chi si è subito cancellata, chi sta facendo ‘carriera’. Chi afferma di non aver mai accettato di spingersi oltre la cena, chi lì ci sta proprio per riscuotere il compenso pattuito per il ‘dopocena’. Tutte, in ogni caso, sono approdate su Goldenfly con l’idea di far soldi facili, di arrotondare, e a ognuna di loro M., dichiarandosi giornalista alle prese con un reportage, chiede di parlare della loro esperienza.
Certo, l’avvenenza di alcune di queste ragazze lo induce a volte a spingersi oltre la semplice chiacchierata, a chiedere altro. Ma il reportage esiste davvero, e sta aspettando la sua vera protagonista, colei che è destinata a trasformarlo in romanzo.
E lei è Blu.
“Goldenfly”, titolo dell’esordio nella narrativa di Milo Farnese, pubblicato da Castelvecchi, è il nome di un sito di escort, ma è anche e soprattutto la storia di un incontro, quello tra un uomo sprofondato nella solitudine, e una giovanissima ragazza sprofondata nella perdizione del proprio corpo. Ed è un libro dove la storia, a un certo punto, prende a ruotare attorno alla nascita di un altro libro, che ha per autori quell’uomo, M., e quella ragazzina, Blu.
Ma chi è davvero Blu?
“Io sono blu come un oceano. Vacillante e profondo. A volte calmo, a volte agitato. Inesplorato. Con una schiuma di bianca di rabbia. Talmente vasto da far paura ai pavidi. Talmente affascinante da trascinarti a fondo. Più lo guardi più ti senti piccolo. Più lo navighi più credi di conoscerlo. Ma basta una mareggiata per non riconoscerlo più”.
Catturato dal fascino dell’adolescenziale giovinezza androgina che Blu esercita su tutti i clienti, ad attrarre però M. come una calamita diventa la sua anima, oscura, enigmatica, sempre volutamente distaccata nella sua scontata vicinanza fisica, scissa tra i pochi sprazzi d’innocenza reduci di un’età che sembra ormai irrecuperabile e la dannazione per scelte di vita che sanno di irreparabile. È di questa sua doppia vita che vuole sondare la natura: come mai Blu è diventata Blu?
E Blu decide di raccontarsi.
Lo fa seduta al pc, di fianco a M., oppure mandandogli e-mail e messaggi che poi diventano lettere. Brevi o lunghi scritti, ricordi o considerazioni, confessioni o interrogativi. Blu si fida di lui. M. la porta a esplorare se stessa, a farsi delle domande su chi è, su ciò che è, su ciò che fa, sul perché lo fa.
“Io non sono una vittima e non amo il sesso. Forse non sono nemmeno una puttana. Sono solo una ragazzina che si è improvvisata escort”.
M. la porta a scendere in quella profondità degli abissi in cui lei si identifica e dove lei stessa ha finito per perdersi. Così la corazza di Blu si crepa e cominciano ad affiorare le incertezze.
“Blu – che per la prima volta sognava del suo doppio malsano – iniziava a scricchiolare. Pensai che fosse un buon segno, qualcosa si muoveva. Era iniziata in sordina la lotta di Blu contro Blu, tra ciò che l’una avrebbe voluto ricordare e ciò che l’altra avrebbe voluto ignorare”.
Con una scrittura lucida e una narrazione intima, che riesce a schivare il mero, volgare giudizio morale, per aprirsi invece a una ben più sottile riflessione su alcune delle corde deboli della nostra contemporaneità, Farnese scruta l’universo virtuale della mercificazione del sesso, che scandalizzerà ancora i benpensanti, ma la cui esistenza non stupisce più nessuno. Si sta pur sempre parlando del mestiere più antico del mondo, in questa sua veste ‘raffinata’ semplicemente spostatosi ed evolutosi lungo altre ‘strade’.
E vi si addentra attraverso due voci diametralmente opposte capaci di generare sentimenti contrastanti. Le voci di due anime che incrociano il loro cammino, “due amorali che si riconoscono” mentre stanno andando ognuna verso una propria deriva, ma che nel loro inaspettato dialogo, destinato a farsi viaggio, provano a trovare un appiglio rivolto al futuro. Un’ancora di salvezza, forse. O almeno, uno spiraglio di luce.
“Goldenfly” di Milo Farnese
28 Ottobre 2022, Castelvecchi
Pagine 159
Prezzo di copertina 16,50 euro
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