La storia vera di un crimine, uno scandalo e un duello all’ultimo sangue nella Francia medievale.
Presentato al 78° Festival del Cinema di Venezia, il film “The Last Duel” è tratto dal romanzo omonimo del 2004 di Eric Jager, arrivato in Italia a settembre per Bur Rizzoli con il titolo “L’ultimo duello”.
Una storia in cui la verità è più strana della finzione. In Francia, sul finire della guerra dei cent’anni, Jean de Carrouges, un cavaliere, sfida a duello il suo amico scudiero, Jacques Le Gris. Sua moglie, Marguerite, gli ha infatti confessato di essere stata stuprata da lui. Un’accusa che Le Gris nega ripetutamente e che spinge De Carrouges a invocare il diritto divino del duello davanti al giovane sovrano Carlo VI. Quello che segue è un scontro finale all’ultimo sangue tra i due uomini che lascerà in bilico anche il destino di Marguerite. Perché se suo marito perde il duello, lei sarà messa al rogo per spergiura.
Dal libro…
La storia di Jager, frutto di approfondite ricerche su resoconti ufficiali custoditi in vecchi archivi, all’epoca della crisi del feudalismo aveva conquistato l’opinione pubblica francese. Il critico americano la ricostruisce in chiave moderna con ricche sfumature di “giallo”, pur mantenendone intatta la sua autenticità storica. Il risultato è un appassionante intrigo di crimini, tradimenti e violenza, di invidie e battaglie che tiene letteralmente incollato il lettore fino alla fine: l’ultimo duello.
Il volume, tradotto da Sara Caraffini, presenta anche delle illustrazioni che accompagnano visivamente quest’avvincente romanzo dall’atmosfera filmica.
… al film
Partendo da un’accurata documentazione storica, il racconto diventa la naturale estensione dell’ultima fatica di Ridley Scott, “The Last Duel”. Protagonisti Ben Affleck, Matt Damon e Adam Driver con una sceneggiatura scritta da Nicole Holofcener. Un ritorno forse alle origini del grande regista, se si ricorda il suo primo lungometraggio del 1977, i “Duellanti”, ambientato però nel 1800.
Diviso in quattro atti, il film è raccontato in tre capitoli, dal punto di vista di Carrouges (Damon), Le Gris (Adam Driver) e Marguerite (Jodie Comer). La sceneggiatura aderisce perfettamente al libro di Jager. Ne riprende infatti linee e passaggi reali della scrittura, enfatizzandone però le scene di grande pathos, tensione, crudezza e violenza, per meglio raccontare la triplice visione dei personaggi, in particolare il difficile mondo e la vita interiore di Marguerite.
Dal medioevo a oggi: l’attualità della denuncia
Se nel libro predominante è la voce maschile, mentre Marguerite, di cui si sapeva ben poco, rimane semplicemente oggetto e strumento della contesa, nel film la voce femminile viene arricchita e diventa volutamente forte e protagonista. Ed è alla fine che emerge la rivalsa della vera parte offesa. Quella scelta della Donna che, anche a rischio della vita, viene presentata come un atto di grande dignità e coraggio, a dispetto di un mondo di pura ipocrisia, violento, prevaricatore.
Da un lato si pone l’accento sulla ricerca di una verità che non può mai essere completa né obiettiva. Dall’altro, si sottolinea quanto molti aspetti del passato siano in realtà vicini ai nostri tempi: lo strapotere maschile, il coraggio delle donne e la fragilità della giustizia.
“L’ultimo duello – The Last Duel” rappresenta dunque un romanzo che non si limita alla mera descrizione dei fatti, ma riporta alla luce una verità storica con coraggio ed emotività. Una lettura che, se fatta prima della visione del film di Ridley Scott, può rendere ancora più intensa e consapevole l’esperienza spettatoriale.