Intervista a Laura Basilico con “Dietro i nostri silenzi”

Laura Basilico ci racconta il suo ultimo romanzo, "Dietro i nostri silenzi", che vede di nuovo 'in campo' la protagonista del suo esordio letterario, la giornalista Margherita Rimoldi, ora cinquantenne e alle prese con non pochi grattacapi, sfide e cambiamenti tra famiglia e lavoro. E al centro torna anche il calcio, con i Mondiali di Russia 2018 e le imprese della nazionale croata a fare da sfondo e filo conduttore. 

Scritto da Carlotta Pistone
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  • Nel tuo nuovo romanzo troviamo tanti temi importanti: i problemi nelle relazioni tra adulti, i primi dilemmi del cuore tra adolescenti, la diversità, la guerra e i suoi pesanti strascichi, l’attualità, le difficoltà nell’essere una donna che ha scelto una carriera impegnativa in un ambiente considerato ad appannaggio prettamente maschile, come il calcio. E poi c’è proprio il calcio, tant’è che a fare da sfondo e da filo conduttore alla narrazione sono i Mondiali di Russia 2018. Insomma, c’è molto e tutto ben orchestrato, ma qual è stata l’idea da cui è scaturito e ha preso forma “Dietro i nostri silenzi”?

Premetto di non aver mai pensato, negli anni, di scrivere un sequel, seppure autoconclusivo quale è “Dietro i nostri silenzi”, di “Come un tuono in cerca di pioggia”. Come allora, l’occasione mi è stata offerta dagli eventi reali: la nazionale di calcio croata ha compiuto – di nuovo – una grande impresa, sfiorando la vittoria finale ai Mondiali. Ma l’impresa sportiva, da sola, non sarebbe bastata a fornire una vera trama: andavano mescolate con cura finzione e realtà, e anche le generazioni, nel tentativo di rivolgersi a un pubblico più eterogeneo possibile. Da qui la presenza di una coppia di adolescenti (e di numerosi coetanei) ad affiancare gli adulti. Non è lo scontro fra due mondi, ma piuttosto un guardarsi e un cercare di capirsi. In passato, praticamente in tutti i miei libri, ho esplorato da ogni angolazione le pressioni cui il nascere donna ti sottopone. Negli ultimi anni però mi sono chiesta spesso come se la passa invece da questo punto di vista l’altra metà del cielo. Attendevo la storia giusta per affrontare il tema, e sentendo di averla trovata, alcuni personaggi che inizialmente non erano previsti sono invece diventati protagonisti, uno specialmente (non faccio spoiler).

  • Veniamo alla tua protagonista, Margherita Rimoldi, che torna appunto dal tuo primo romanzo “Come un tuono in cerca di pioggia” ambientato durante i Mondiali in Francia del ‘98. In “Dietro i nostri silenzi” Margherita appare fin da subito come una donna forte e determinata, di certo non semplice da capire, da amare, men che meno da gestire, anche se in molti lo vorrebbero. Ci parli un po’ di lei, di chi è diventata come madre, moglie, giornalista e di cosa rappresenta per te?
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Laura Basilico

Fra le vicende dei due romanzi intercorrono vent’anni. Abbiamo lasciato Margherita trentenne e la ritroviamo cinquantenne. In questo frattempo ha trovato la propria strada professionale, ha formato una famiglia, e sembra avere tutto quello che si può desiderare. Ma rimane una persona ferita dalla mancanza di affetto e attenzioni patita nella prima parte della sua vita, una donna ansiosa non tanto di mettersi in mostra – come potrebbe apparire – quanto di vedersi riconosciuto il proprio valore e il proprio talento. La sua evoluzione consiste nel non aver più bisogno, a un certo punto, di tutto questo. Abbandonare certe zavorre ci aiuta, come persone, ad apprezzare di più e meglio quello che già abbiamo, sia a livello materiale che nei rapporti interpersonali. È ovviamente una figura cui sono molto affezionata e che in un certo senso è cresciuta con me. Secondo alcuni abbiamo parecchio in comune, su questo punto mi avvalgo della facoltà di non rispondere (scherzo).

  • In questo tuo romanzo – così come nel primo – c’è una nazione in particolare di cui si parla tanto, dal punto di vista storico, affettivo e calcistico. Cosa ti lega alla Croazia? E cosa ti ha portato al calciatore Luka Modrić, che è anche al centro del frangente ‘misterioso’ del libro?

Quasi nessuno mi crede quando affermo di non avere legami particolari con la Croazia come nazione. Ho ‘adottato’ la sua nazionale di calcio nel 1998 quando mi venne l’idea per il primo libro, e ho continuato a seguirla come appassionata, perché in effetti questa piccola nazione sforna talenti a ripetizione, molti dei quali abbiamo o abbiamo avuto modo di ammirare anche nel nostro campionato. Purtroppo non Modrić, che ha scelto il Real Madrid a vita pur essendo stato più volte in passato accostato sia al Milan che all’Inter. È un atleta che apprezzo molto tecnicamente, lo seguo da inizio carriera, e la sua storia personale, così particolare, sembrava fatta apposta per movimentare la mia trama, con le dovute modifiche di fantasia. È un vero anti-divo, una persona ‘normale’, anche questo dettaglio lo rendeva perfettamente consono al genere di storia corale che volevo raccontare. Spicca senza oscurare gli altri.

  • In merito ai numerosi riferimenti a fatti, eventi, personaggi della Storia contemporanea e dell’universo calcistico che emergono in “Dietro i nostri silenzi”, il lavoro di ricerca è stato impegnativo? Hai incontrato difficoltà nell’amalgamare i risultati di queste ricerche in una narrazione di fiction?

Sotto alcuni aspetti no, perché non partivo da zero: ho trattato argomenti che conoscevo già in parte avendoli studiati in precedenza. La fase più impegnativa è stata prima trovare e poi leggere il materiale ufficiale relativo ai crimini di guerra di cui parlo nel romanzo (Internet è un mezzo straordinario, ma devi essere molto tenace), ovvero dossier interamente in inglese di 400-500 pagine l’uno, oltre a un saggio, anch’esso in inglese, sulla ricerca dei criminali stessi da parte delle varie intelligence occidentali. Più qualche documento locale compreso grazie a Google Translator! Per tutto ciò che riguarda l’aspetto sportivo, invece, si è trattato più che altro di rispolverare ricordi e verificare dubbi.

  • Parliamo un pochino di te… ci racconti da dove nascono le tue due grandi passioni – che sono anche quelle di Margherita – per la scrittura e per il calcio? Quest’ultimo, tra l’altro, argomento ricorrente in diversi tuoi libri.

In primo luogo, ho avuto la fortuna di crescere in una casa piena di libri. La scrittura è arrivata subito dopo: ho messo insieme la prima storiella in prima media, e non ho più smesso. Gli studi umanistici e di diverse lingue straniere sicuramente hanno avuto il loro peso nel sospingermi e sostenermi in questo bisogno espressivo, a dispetto del fatto che poi nella vita lavorativa mi sia occupata quasi sempre di numeri e amministrazione. Ma le due cose non sono per niente in antitesi come potrebbe sembrare, anzi: una professionalità abbastanza ‘tecnica’ ti tiene aderente alla realtà e ti fornisce infiniti spunti che poi sfrutti scrivendo.

Riguardo alla mia passione per il calcio, è stato lui a scegliermi, nel senso che sono entrata a San Siro a quattro anni e in pratica non ne sono più uscita. Vengo da una famiglia di appassionati, del resto. Creare il personaggio di Margherita giornalista non è stato complicato perché il suo linguaggio e la sua competenza in materia fanno parte del mio quotidiano. Non so se sia il gioco più bello del mondo, come si usa dire, di sicuro mi dispiacerebbe molto farne a meno.

  • Infine, anche se ‘noi’ non ci saremo – di nuovo -, non posso non chiederti cosa pensi dei Mondiali in Qatar che iniziano giusto tra un paio di giorni…

L’assegnazione delle sedi per le più importanti manifestazioni sportive diventa una questione sempre più complessa, non solo nel calcio ma anche in altre discipline (mi viene subito in mente la Formula 1), per non parlare delle Olimpiadi. Questo sia per gli enormi interessi politici e strategici non sempre trasparenti che gravitano intorno a tali avvenimenti, che per la quantità di denaro che movimentano. Personalmente avrei evitato questa distorsione, anche stagionale, giocando come di consueto d’estate, in sede idonea.
Resta da vedere cosa succederà sui campi da gioco. Spero almeno in un bel torneo, combattuto e avvincente come è stato Russia 2018.

“Dietro i nostri silenzi” di Laura Basilico
25 Settembre 2022
Pagine 228
Prezzo di copertina 12,00 euro

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