L’estate che resta | Giulia Baldelli

Giulia Baldelli esordisce nella narrativa italiana con la storia di un amore totalizzante, che va oltre i confini di genere, spazio e tempo, e con una scrittura penetrante, trascinante, che emoziona dalla prima all’ultima pagina.

Scritto da Carlotta Pistone
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Ci sono tanti modi per vivere, parlare, scrivere d’amore. Con il suo romanzo d’esordio “L’estate che resta” (Guanda), Giulia Baldelli lo racconta nella sua forma più totalizzante, quella che va oltre i confini di genere, spazio e tempo. Un sentimento che nasce puro e ancora inconsapevole, per diventare necessario come l’aria che si respira.

Questo amore incondizionato, a scoprirlo da bambini, a volerlo da giovani, ad affrontarlo da adulti, sono Giulia, Cristi e Mattia.

Giulia e Mattia amano Cristi, Cristi li ama entrambi.

Un triangolo che ha due punti fermi, entrambi proiettati verso un vertice instabile ma irrinunciabile, che a sua volta restituisce loro meraviglia e dolore.

E poi c’è un altro protagonista, un piccolo paese delle Marche che resta senza nome, il luogo del loro incontro e di quelle estati degli anni ’90 che da ragazzini trascorrono insieme. Dove c’è quella casetta messa male in cima alla città vecchia, il giardino con l’albicocco, il fiume in cui tuffarsi. E nel bosco, in mezzo a una radura, una pozza che nasconde segreti. Quello stesso paese in cui sono destinati a ritrovarsi tutti e tre, una volta diventati grandi, a fare i conti con loro stessi e con ciò che per anni li ha tenuti indissolubilmente legati.

La voce narrante è quella di Giulia. È lei la prima a incontrare Cristi e a innamorarsene. Nonostante la giovanissima età, entrambe ci mettono poco a capire che il loro rapporto non vuole fermarsi all’amicizia, in particolare Giulia. Ogni estate che passa le riporta Cristi e un sentimento nei suoi confronti sempre più forte e consapevole, finché questo sentimento non si ritrova a doverlo spartire con Mattia, quel bambino biondo spuntato dal nulla, che già sembra un ragazzo e che di Cristi rapisce l’attenzione. E da lei tira fuori le parole e il bisogno di credersi libera.

È la strana creatura che ho visto per la prima volta nella penombra di casa di Ida, che ho sfamato a pane e marmellata per un’estate intera. È la raccoglitrice di cianfrusaglie, il cavallo che pensa ai cavalli liberi, la bambina che mi sente e non si fa problemi a baciare. Ma non solo. Anche a lei in questi giorni è successo qualcosa. In quel momento c’è una parte di lei che non vedo più e se è così deve averla presa lui.

Cristi, con la sua bellezza diafana e selvatica, con il suo spirito ribelle schiacciato dal peso dell’abbandono, con il suo imperscrutabile modo di vedere e vivere il mondo, è come una calamita per Giulia e Mattia.

E continuerà a esserlo per la Giulia diventata donna, da sempre quella concreta, risoluta, mai disposta ad arrendersi, che a Bologna studia e lavora per fare carriera e riprendersi la casa portata via ai genitori. Mentre, durante la notte, si perde tra le braccia di Cristi, sperando che il suo amore le basti, ma al tempo stesso certa che la ricomparsa di Mattia gliela porterà di nuovo via.

La mattina dopo la nostra prima notte insieme mi chiudo in bagno. Sono terrorizzata. Fisso il mio viso stropicciato allo specchio e giuro: se domani arrivano Lilli o Mattia o la piena del fiume e Cristi scompare, tu continui a studiare. Tu continui a lavorare. Tu continui a vivere. Mentre lei dorme, io sconvolta giuro.

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Ma poi alla fine, per una vera e propria questione di sopravvivenza, chi sarà a rinunciare a chi? E con quali conseguenze?

La storia d’amore assoluto che si legge in “L’estate che resta”, racconta di un sentimento potentissimo e devastante, che viene inseguito trasformandosi quasi in ossessione, che costringe a compromessi e porta a inimmaginabili sacrifici.

Quelli di Giulia e di Mattia. Perché Cristi nel suo limpido, disinteressato, forse ignaro, a tratti quasi fastidioso egoismo, resta sempre uguale a se stessa. Cristi è un personaggio stupendo e maledetto. E in effetti è difficile non innamorarsene. Così come del libro.

Un esordio di questo livello, comunque, non può essere solo frutto di una bella appassionante storia. Non è solo sostanza, ma anche forma. E la scrittura penetrante di Giulia Baldelli è capace di toccarti dentro, e ti trascina nella vita dei suoi protagonisti, emozionando, senza mai perdere un colpo per 450 pagine.

“L’estate che resta” di Giulia Baldelli
20 Gennaio 2022, Guanda
Pagine 448
Prezzo di copertina 19,00 euro

 

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