Se stai scrivendo un romanzo, o hai intenzione di farlo, uno dei lavori da cui non puoi esimerti, tra i più faticosi ma anche appassionanti, riguarda la costruzione dei personaggi. Senza personaggi non esiste il romanzo e il suo successo dipende in gran parte dalla loro efficacia.
Come creare, quindi, gli attori della tua storia?
Il termine ‘attori’ non è stato usato a caso: infatti il primo buon trucco per iniziare a delineare il volto, il carattere e la voce di chi popolerà il tuo romanzo è quello di immaginarsi i personaggi come persone in carne e ossa che vivono le scene di quel film che è il tuo manoscritto.
Il personaggio risulterà così una figura non piatta ma a tuttotondo, non sommaria ma dettagliata in ogni suo aspetto, perlomeno nella mente dell’autore, ed è da qui che parte tutto.
I tratti fisici e caratteriali
A livello fisico puoi trarre ispirazione dalle star del cinema che preferisci, così come dai tuoi amici e parenti, oppure dai vicini di casa. L’importante è aver ben presente come sono fatti, dalle caratteristiche basiche a quelle più peculiari (che poi sono le più interessanti da creare e sfruttare per renderli unici), e di come queste caratteristiche possono cambiare nel corso della narrazione. Idem per i tratti caratteriali, che presentano però molte più sfumature su cui giocare, a volte anche contrapposte. Attenzione però alla coerenza anche nelle contraddizioni. Il comportamento che muta deve comunque rispettare una certa logicità.
Qualche esempio: Se la nostra protagonista viene descritta come timida, ingenua, dimessa sul posto di lavoro, non potrà all’improvviso essere ritenuta da tutti i colleghi come la persona ideale per prendere in mano le redini dell’azienda. A meno che dietro non ci sia una precisa motivazione che l’autore avrà spiegato o spiegherà. Se ha gli occhi verdi da giovane, non potrà averli azzurri da adulta. Se porta i capelli lunghi e passa al caschetto, il giorno dopo non potrà sfoggiare una treccia morbida.
Il problema dei cambi di rotta
Può sembrare una banalità, ma in merito al carattere, così come all’umore, i cambi di rotta fulminei e tra loro inconciliabili, sono errori molto ricorrenti, che perlopiù nascono inconsapevolmente per movimentare la trama, per cercare di giustificare qualcosa che si è inventato però non sta in piedi, oppure per disattenzione. In caso sia una scelta voluta e costante, un tentativo di dar vita a una narrazione ricca e brillante, che non annoi, il rischio invece è che tanta dinamicità generi solo una gran confusione. Il lettore che non si raccapezza più con i personaggi, nella maggior parte dei casi interrompe la lettura.
Quanto conosci i tuoi personaggi?
In merito alla personalità dei tuoi personaggi è fondamentale che tu per primo la comprenda alla perfezione, per te loro non devono avere ombre ma solo luci, non possono esistere segreti tra di voi. Poi deciderai cosa rivelare e con quali tempi al lettore, ma se tu non li conosci è facile che all’esterno appariranno nebulosi, senza spessore, pieni di lacune.
Si consiglia poi di distribuire tra i vari personaggi altrettanti tipi di personalità, in modo che ognuno sia facilmente riconoscibile dal lettore, che nell’arco della narrazione potrà quindi sviluppare diversi gradi di empatia. Attenzione poi a dosare le personalità “forti”, quelle che emergono per il loro impatto emotivo, più spesso dettate da un insieme di fragilità che di sicurezze. Un trucco quando si hanno dei dubbi su quali tratti caratteriali attribuire a un personaggio è procedere all’inverso: ossia, prima di definirlo, domandarsi che genere di emozione si desidera che susciti nel lettore. In generale, bisogna sempre tenere a mente che la storia raccontata deve piacere a chi l’ha scritta, ma poi sarà qualcun altro a doverla capire e apprezzare.
Realismo e credibilità rispetto al contesto
I personaggi devono poi essere sempre realistici e credibili rispetto alla realtà a cui appartengono, quindi sulla base dell’epoca e del momento storico, dell’ambientazione macro e micro, dell’estrazione sociale, dell’istruzione, della posizione lavorativa che hai scelto come contesto. Se stai scrivendo un fantasy è probabile che avrai inventato per i tuoi attori un altro mondo diverso dal nostro, che sarà comunque governato da regole precise che loro dovranno seguire.
Il linguaggio, specchio della personalità
Sempre tenendo bene a mente il contesto di riferimento, la credibilità è fondamente anche tra i personaggi, quindi nelle loro relazioni e nei dialoghi che li vedono coinvolti.
Per approfondire leggi anche il nostro articolo:
“Scrivere un dialogo? Non è come parlare”
Fa quindi parte della costruzione del personaggio anche tutto ciò che riguarda il modo di rivolgersi agli altri inteso come atteggiamento ma anche come voce. Il suggerimento è sempre quello di prendere esempio dalla vastità della realtà (o dai film), tenendo però presente che in un romanzo il linguaggio del corpo e quello parlato dovranno essere molto più incisivi e chiari (anche per lo spazio ridotto della narrazione), nonché facilmente riconducibili a uno o all’altro personaggio. Riassumendo: cerca di attribuire a ciascuno un proprio credibile linguaggio, specchio della sua personalità. Poi sono da evitare il più possibile stereotipi e cliché.
Fondamentale è che ognuno degli aspetti fin qui delineati non deve mai mancare di coerenza. Se si perde la coerenza dei personaggi si perdono le fila del romanzo.
Tutti i personaggi sono importanti
Ovviamente i personaggi di un romanzo saranno suddivisi su livelli diversi: i protagonisti, i co-protagonisti, i secondari e quelli di sfondo. A logica più si scende di importanza nella trama meno dettagli saranno necessari. Attenzione però ad aver chiare anche le caratteristiche dell’ultimo dei personaggi e la sua funzione, a non farne spuntare di nuovi dal nulla, o di contro a non farli scomparire. Quelli che non servono meglio eliminarli da subito, quelli che ci sono non vanno mai trascurati.
A ciascuno la sua carta d’identità:
In conclusione un’idea funzionale e vincente è quella di scriversi su un file a parte la carta d’identità di tutti i personaggi che compaiono nel romanzo, che sarà super particolareggiata per protagonisti e co-protagonisti, poi via via più sintetica per gli altri. In questo modo potrai avere un quadro completo, costantemente aggiornato e molto più affidabile della memoria (soprattutto se il testo è corposo e affollato) di ciascuno di loro a cui fare appello in qualunque momento, evitando così quelle sviste, contraddizioni, lacune che a un occhio esterno appariranno come errori, spesso anche gravi.
Ecco un esempio di voci molto generali che potrebbero essere contenute nella tipica carta d’identità di un personaggio principale:
Attrice, attore o persona reale somigliante / Nome e Cognome / Data di nascita / Corporatura / Colore degli occhi / Colore e taglio dei capelli / Segni particolari estetici / Tic / Stile di abbigliamento / Scuole frequentate / Professione attuale e del passato / Carattere attuale (per i personaggi principali una breve descrizione, oppure una lista di aggettivi) / Cambiamenti caratteriali rispetto al passato / Relazioni familiari / Relazioni sentimentali nel presente / Relazioni sentimentali nel passato / Amicizie importanti nel presente / Amicizie importanti nel passato / Passioni e interessi / Paure, fobie, avversioni / Film, serie e programmi TV, libri, autori, canzoni, cantanti preferiti / Altro…