Da circa un anno Imogen lavora in una nuova agenzia che si occupa di eventi e ciò che le manca maggiormente del precedente impiego, è la privacy. Già, perché adesso i colleghi sanno tutto di tutti e le questioni personali e le chiacchiere futili sembrano avere sempre la precedenza sul lavoro. La ragazza invece si sente in dovere di evitare distrazioni, rispettare ogni singola scadenza, dare il cento per cento in ogni giornata. Mentre lei non è affatto interessata a conoscere impegni, hobby e faccende familiari dei colleghi, gli altri sono invece curiosi di sapere gli affari suoi.
Se per integrarsi ha dovuto pian piano rassegnarsi all’idea di rivelare qualcosa che la riguarda, c’è un “segreto” che gli altri ancora non conoscono: Imogen teme il Natale.
E tutto ciò che ha raccontato a proposito di una grande famiglia riunita, allegri festeggiamenti, una tavola imbandita e tutto il resto, non esiste. Così come non esiste neanche il cane di cui tiene la foto sulla scrivania e che i colleghi adorano. O meglio, esiste, ma non appartiene a Imogen.
Perché lei non ha né un cane né una famiglia chiassosa, ma ha imparato sin da ragazzina a inventarsi una vita apparentemente normale per sfuggire alla realtà, ovvero a una madre con un problema con l’alcool incapace di occuparsi di lei e di dimostrarle affetto.
Oggi è il lavoro ciò che riempie le sue giornate e i suoi pensieri, la sua unica compagnia. Eppure anche il troppo impegno può rappresentare un problema, tanto da portare la responsabile di Imogen a definirla “prossima al burnout” e a imporle una pausa di un mese.
Proprio adesso, nel periodo per lei peggiore dell’anno, la ragazza si ritrova senza neanche il lavoro come arma di distrazione.
“Era Natale e non si era mai sentita più sola. (…)
Non era rimasto niente a parte le storie che si raccontava, e queste erano false come tutto il resto di lei.”
C’è qualcun’altro che non ama il Natale perché la rende malinconica: si tratta di Dorothy Rutherford, la cliente preferita di Imogen, che l’ha seguita anche quando lei ha cambiato impiego.
La donna ha una favolosa proprietà nelle Cotswolds con tanto di vigneto e fattoria, una figlia amorevole, un genero affettuoso e due tenere nipotine, che il Natale con lei, in modo che non passi le feste a rimuginare sul peso che porta sul cuore.
Dorothy ha anche l’inclinazione a farsi carico dei “casi difficili”, siano essi animali da cortile, randagi o umani con qualche problema sulle spalle, tipo Imogen o Miles, il figlio della sua più cara amica ormai scomparsa.
Quando scopre che la ragazza sarà da sola durante le vacanze di Natale, le offre di soggiornare nella sua tenuta, ospite nel cottage che solitamente affitta ai turisti.
E cosa può esserci di meglio di un luogo da favola e della calma della campagna per trascorrere un periodo di riposo?
Peccato però che la convivenza si apra subito con un gran colpo di scena, destinato a portare tutt’altro che quiete e relax… Perché certi segreti, sono destinati a venire a galla prima o poi.
Imogen si ritroverà disorientata, ma scoprirà anche di essere capace di abbassare la maschera che indossa quotidianamente e di poter concedere un po’ di indulgenza a chi cerca di starle vicino, e soprattutto a se stessa. Abbattendo i muri che ha alzato tra sé e il mondo potrà scoprire cosa significa vivere avvolta dal calore di una famiglia, saper accantonare il lavoro e godersi la gioia delle piccole cose.
E poi si sa, a Natale, c’è sempre un tocco di magia in più!
“Il cottage di Natale” è il nuovo romanzo di Sarah Morgan edito da Harper Collins.
La lettura ideale per chi cerca una storia dal sapore natalizio, capace di strappare anche qualche lacrima di commozione.
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“Il cottage di Natale” di Sarah Morgan
Traduzione di Lorenza Braga
15 Novembre 2024, HarperCollins Italia
Pagine 356
Prezzo di copertina 15,00 euro