A Newport, Rhode Island, l’ereditiera Lila, giovane, biondissima, bellissima e – fintamente – svampita, sta per convolare a nozze. In uno storico hotel di lusso, ha organizzato una settimana di festeggiamenti: balli, cene, brunch, gite in barca, prove della cerimonia, addio al nubilato e celibato, per un costo totale di un milione di dollari.
Innamorata più che altro dell’idea di amare e sposare il bel vedovo Gary, di qualche anno più grande, ha una sola grande preoccupazione: tutto deve filare liscio, niente e nessuno dovrà intralciare la perfetta riuscita del suo sontuoso matrimonio.
Peccato che la prima sera, con l’arrivo di tutti gli ospiti, faccia la sua comparsa nella hall dell’hotel anche Phobe. Lei non figura sulla lista degli invitati, ma per un disguido è riuscita a prenotare l’unica camera rimasta libera. Non conosce gli sposi, men che meno i parenti e gli amici, e non era di certo sua intenzione imbucarsi. Phebe, infatti, non è lì per loro, ha scelto quel giorno e quel luogo per tutt’altro motivo…
Phoebe non è Ciambella o Chignon. Non è nessuno, e l’unica cosa positiva del non essere nessuno, si rende conto, è che ora può dire il cazzo che la pare. Persino alla sposa.
«Sono venuta a suicidarmi».
Dopo il successo di “Appunti sulla tua scomparsa improvvisa”, suo esordio italiano, e “Questi adulti”, Alison Espach ha scritto un nuovo travolgente romanzo contraddistinto dall’ironia e della schiettezza della sua penna: “La magia dei momenti no” (titolo originale: “The Wedding People”), pubblicato sempre da Bollati Boringhieri.
Rispetto ai precedenti due libri, in cui il punto di vista era quello di altrettanti adolescenti poi giovani donne, in “La magia dei momenti no” la protagonista è una quarantenne neo divorziata, profondamente insoddisfatta si sé e di quella normalità diventata a tal punto un pilastro del suo essere da renderla insignificante, ai propri occhi e a quelli degli altri. “Una passeggera della vita”, secondo il suo analista. La sua carriera da accademica non è mai decollata, non è diventata madre nonostante le abbia provate tutte per restare incinta e, ovviamente, anche in amore ha fatto fiasco, visto che il marito l’ha lasciata per Mia, una delle sue migliori amiche.
«[…] Ma io non ho rovinato il tuo matrimonio. Non è stata colpa mia. Il motivo per cui Matt si è innamorato di me è che il tuo matrimonio era già finito».
Così, Phoebe, svegliandosi una mattina con la nuova consapevolezza “di non essere più normale”, ha prenotato una suite che non può permettersi, dove tempo addietro aveva sperato di trascorrere una vacanza col marito. E senza avvertire nessuno, senza un bagaglio, vestita solo del suo abito di seta verde smeraldo che non aveva mai osato indossare perché troppo originale, è piombata come una mina vagante al matrimonio di Lila, che però proprio non ne vuole sapere di permetterle quel gesto estremo e con un colpo di mano ne fa la sua damigella d’onore, nonché custode delle sue più intime confidenza. Anzi, in realtà, Phoebe è destinata a trasformarsi nella confidente di tutti.
Comincia a chiedersi se non sia quello il motivo per cui è lì: riempire il silenzio che gli invitati al matrimonio non sanno riempire, fare le domande che nessuno riesce a fare. Phoebe non ha nulla da perdere. Non fa parte di quella famiglia. Non fa più parte di niente ormai. È libera in un modo in cui nessuno di loro lo è […].
In un incalzante susseguirsi di assurdi incontri, tra cui quello con il futuro sposo Gary in una vasca idromassaggio e con la ribelle figlia di lui che detesta la nuova matrigna, il passato che Phoebe ha deciso risoluta di lasciarsi alle spalle emerge pagina dopo pagina, amalgamandosi alla perfezione con le tante gag, le uscite esilaranti, i mezzi disastri e gli estrosi accessori (il cuscino al cocco in primis) che costellano quelle giornate tanto forzatamente festose da trasformandosi spesso in parodie. E laddove lei, che ha trascorso l’esistenza a pensare troppo e a concludere troppo poco (“perfezionismo improduttivo” lo ha definito il suo relatore Bob), all’improvviso si riscopre a non avere più nulla da perdere e può dimostrarsi, con la sua nuova amica Lila in particolare, assolutamente se non spietatamente onesta, Lila si renderà conto che molto della vita che ha condotto finora, incluse le sue convinzioni sentimentali, ha ben poco a che vedere con ciò che realmente desidera.
Ride di nuovo, ed è bello sentire Lila prendersi in giro. Ma Phoebe comincia anche a capire che probabilmente certe notti Lila è la ragazza più sola del mondo, proprio come lei. E forse, in verità, tutti sono soli. Forse è proprio quello il significato di essere una persona. Fare costantemente i conti con l’essere un singolo individuo in un singolo corpo.
“La magia dei momenti no” è un romanzo di spessore (contando anche le sue quasi 400 pagine) perché i temi importanti ci sono, così come le sagge riflessioni. Si parla pur sempre di un suicidio, non riuscito ma comunque maldestramente tentato, di depressione, e di matrimoni, di vite sentimentali e personali che non funzionano, deludenti, con cui dover prima o poi fare i conti.
«Quando si smette di fingere?» chiede Lila.
«Vorrei poterti rispondere che smetti quando vuoi» dice Phoebe, ma sa che non è vero. È molto più dura di così. «Ma credo che in realtà smetti quando ti stanchi».
«Di cosa?»
«Di te stessa» dice Phoebe.
«Ma quanto tempo ci vuole?» insiste Lila, neanche fosse dal medico e stesse prendendo appunti:
«A me ci sono voluti quarant’anni».
«Be’, non è molto incoraggiante. Manca ancora un sacco di tempo».
Il punto di forza della narrazione, però, è sicuramente la caustica giocosità della scrittura, che si riflette soprattutto nelle considerazioni senza mezzi termini della protagonista e negli scambi di battute tra i tanti personaggi centrali, a volte improbabili ma assolutamente efficaci, capaci di trasmettere tutta la comicità delle situazioni divertenti, imbarazzanti, drammatiche vissute da Phoebe e descritte con il suo brillante, inconfondibile stile dall’autrice.
“La magia dei momenti no” Alison Espach
Traduzione di Benedetta Gallo
8 Ottobre 2024, Bollati Boringhieri
Pagine 426
Prezzo di copertina 19,00 euro