Il procuratore distrettuale di Catanzaro, Gratteri, ha impegnato tutta la sua vita professionale nella lotta a boss e picciotti calabresi, prima come pm a Locri, poi come magistrato antimafia a Reggio e, adesso, come capo della magistratura inquirente del capoluogo di regione. La sua visione del fenomeno è globale e con il professore Nicaso – docente universitario in Canada, giornalista e scrittore – si è arricchita di elementi storici, economici e sociali.
Le logiche criminali sono piccole come gli uomini che vi perseverano. Il movente è il profitto, la causa occasionale, la disperazione. Tutto si ripete, come nell’eterno ritorno nietzschiano. È un circolo che si alimenta di indifferenza e corruzione, e ruota senza sosta. Il paradosso è che, se il suo movimento è prevedibile, non è ancora possibile fermarlo.
La ‘ndrangheta, un’emergenza mondiale
Il volume “Fuori dai confini”, edito da Mondadori, fa molto riflettere. Ed è molto utile per capire, per quanto sia possibile farlo, il fenomeno ‘ndrangheta con le sue diramazioni, una sorta di veri e propri tentacoli che partendo dalla Calabria si estendono in tutta Italia e in tutto il mondo. Tentacoli che, nel sottobosco del malaffare, non risparmiano neanche la finanza e la politica.
Ecco perché ormai la Calabria e l’Italia stanno diventando marginali negli interessi della ‘ndrangteta. Anche la guerra e una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non manca nulla: armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Le armi confluite in Ucraina per sostenere lo stato dell’est europeo contro la Russia nella guerra scoppiata nel febbraio scorso, rischiano di finire sul mercato nero come già accaduto durante la guerra nella ex Iugoslavia. Una ghiotta opportunità che segue la lunga stagione del Covid-19 durante la quale la mafia calabrese si è prodigata in azioni ‘filantropiche’ a sostegno di famiglie, imprese in difficoltà, innescando un meccanismo di dipendenza da sfruttare a tempo debito.
Una mafia dallo sguardo presbite
Si ha una doppia valenza a essere presbiti. Da un lato, pur conservando la propria base in Calabria, oggi la ‘ndrangheta si muove verso dimensioni ibride, conquistando altri mercati e diventando sempre più globale, più connessa, più ramificata. Dall’altro, si va verso paesi dove le legislazioni sono più opache che consentano azioni di reinvestimento dei grossi capitali acquisiti attraverso gli affari illeciti. I boss hanno in Germania il cuore pulsante e stanno mettendo radici in Asia, guardando pure all’Australia dove vendono la ‘coca’ e le droghe sintetiche con enormi margini di guadagno. A livello internazionale, là dove si sono insediate, si è riprodotto lo schema adottato in Italia nei rapporti con gli imprenditori e con la politica. La dimostrazione è in Canada, Germania e Australia e in alcune aree dell’Est d’Europa». Insomma, un ‘cancro’ sempre più in espansione.
Il messaggio insito del volume è sempre quello di ‘parlarne’ e investire in modo significativo nell’istruzione. Basterebbe solo la volontà politica di farlo e unire gli sforzi di tutti per promuovere la legalità, la trasparenza e lo sviluppo sostenibile del territorio.
Dagli stessi autori “Non chiamateli eroi” – LEGGI la recensione
“Fuori dai Confini.
di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso
15 novembre 2022, Mondadori
Pagine 204
Prezzo di copertina 18,00 euro
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