La custode dei segreti | Sally Page

Janice è una donna delle pulizie straordinaria, una persona a dir poco eccezionale e… una collezionista di storie altrui. Ma quale sarà, la sua, di storia? Con “La custode dei segreti”, diventato un caso editoriale e pubblicato in Italia da Newton Compton Editori, Sally Page regala un esordio ricco di bellissimi personaggi, con una protagonista a cui è impossibile non affezionarsi.

Scritto da Carlotta Pistone
segreti

Janice ha cinquant’anni, vive praticamente da sempre a Cambridge e di lavoro fa i mestieri nelle case degli altri. Un lavoro che svolge con grande dignità e dedizione, motivo per cui è apprezzatissima da tutti i suoi ricchi clienti che non esitano a definirla “una donna delle pulizie eccezionale”, anche se la maggior parte di loro ha imparato a guardare oltre le sue indubbie capacità nello spolverare mensole o lucidare pavimenti, scoprendo quanto la fidata domestica possa soprattutto dimostrarsi “una donna eccezionale”.

Janice, infatti, ha un dono prezioso e decisamente raro che ha compreso di possedere e cominciato a coltivare proprio addentrandosi nelle abitazioni e, quindi, nelle vite altrui: sa ascoltare. Lei ascolta con discrezione, non è un’impicciona, ma nelle conversazioni che carpisce o in cui è coinvolta, riesce a cogliere i dettagli più significativi e le più piccole sfumature emotive, tanto da averle permesso di diventare proprio per i suoi clienti più affezionati anche una buona consigliera, se non un’ottima amica.

Un dono, quello del saper davvero ascoltare, che ha fatto di lei una collezionista di storie.

E nella mente ne possiede una vera e propria biblioteca, che segue una catalogazione basata su due semplici regole. La prima (fondamentale): una persona, una storia. La seconda (forse più una speranza): ogni storia, in qualche modo, deve avere un lieto fine, a costo di farla virare dalla realtà alla fantasia.

In tutta questa meticolosa raccolta di personaggi, vicissitudini, aneddoti e fantasticherie, Janice, però, non è che una comparsa. Così si sente lei. Repressa dall’insicurezza che la ingabbia in un’esistenza ben al di sotto delle sue possibilità, schiacciata dal senso di colpa per ciò che ha distrutto l’infanzia sua e dell’amata sorellina Joy e per l’allontanamento di suo figlio Simon da casa, vessata da un imbecille di marito “dai mille mestieri” – ergo un fannullone buonannulla -, che quando non ha bisogno di lei, o della sua auto, non fa che ripeterle che è “solo” una donna delle pulizie e in quanto tale non capisce e non vale niente… ecco, Janice non può che sentirsi un’ombra, ed è convinta di meritarsi di vivere come tale.

Per questo si è costruita addosso una corazza di riservatezza e di solitudine, in parte scalfita solo dalla compagnia di Decius, fox terrier sboccato e dal portamento ballerino – perché il cane le parla, perlopiù esternando un sacco di parolacce, e cammina sulle punte delle zampe – di proprietà della sua coppia di clienti più snob e insopportabili, la signora SìSìSì e il signor NoNoNonOra.

Non può quindi che rimane spiazzata quando una sua nuova cliente, la Signora B, arcigna e scaltra novantaduenne con un debole per il brandy, le rivolge una domanda che nessuno le aveva mai posto, ossia quale sia la sua di storia. Ma Janice è una donna senza storia, o meglio, una storia ce l’ha, come tutti del resto, ma sicuramente non è a lieto fine ed è troppo dolorosa per darle voce.

Vorrebbe dichiarare senza mezzi termini che la persona che colleziona storie è ‘lei’. Che lo fa perché non ne ha una sua. Vorrebbe urlarlo a squarcia gola per coprire la vocina dentro di lei che cerca di aggiungere: «Più che altro hai una storia che non racconteresti mai».

E Janice non può che restare altrettanto stupida nell’accorgersi che l’uomo di cui si è invaghita, l’autista di autobus che lei sostiene abbia il fascino di un professore di geografia, pare intenzionato a ricambiare, mostrando un serio e sincero interesse nei suoi confronti.

Imparando a conoscersi, tra uno scambio di storie e l’altro, la Signora B e il “professore di geografia” riusciranno piano piano ad aprirsi un piccolo varco nello spesso muro di cemento che Janice ha eretto intorno alla sua vita e al suo passato, ma arrivare a farle aprire il proprio cuore e a confidare i propri tormenti potrebbe rivelarsi un’impresa impossibile, tanto per loro quanto per lei stessa.

“La custode dei segreti”, esordio di Sally Page diventato un caso editoriale grazie al passaparola e pubblicato in Italia da Newton Compton Editori, è un romanzo ricco di bellissimi personaggi – non tutti necessariamente simpatici… ma ognuno ben strutturato e centrato – che ruotano attorno a una protagonista a cui è impossibile non affezionarsi. Una moderna Sherazade, piena di paure e di preoccupazioni, con la quale la vita non è stata per nulla clemente e per la quale non si può fare a meno di tifare. Perché Janice se lo merita eccome il suo riscatto, il suo spicchio di felicità, nonché il suo “momento perfetto”.

Certo, i buoni sentimenti che abbondano tra le pagine rendono la narrazione a tratti un po’ troppo stucchevole, ma si tratta comunque di una lettura meno “leggera” e scontata di quanto ci si possa aspettare, anche grazie al peso di alcuni dei temi affrontati con la giusta dose di attenzione e sensibilità (dalla perdita o privazione di autostima, all’abbandono o la violenza in famiglia, fino al suicidio). Insomma, “La custode dei segreti” è sicuramente uno di quei romanzi capaci di sorprendere e conquistare chiunque ami scoprire tante piccole storie che prendono vita nella trama principale e… il lieto fine.

“La custode dei segreti” di Sally Page
(Traduzione di Sofia Buccaro)

4 Aprile 2023, Newton Compton Editori
Pagine 320
Prezzo di copertina 9,90 euro

 

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