L’ispettore Carmela Pizzuto, detta Melina, ha vissuto e lavorato per dieci anni a Roma, prima di essere rispedita nella sua Palermo a seguito di una sua denuncia verso i propri superiori per abuso di potere, minacce, atti di violenza e intimidazioni.
La sua popolarità ovviamente rasenta lo zero e nonostante sia teoricamente impiegata nella Mobile di Palermo, in pratica trascorre il suo tempo a scaldare una sedia in ufficio.

Ed è proprio seduta di fronte al suo computer malfunzionante che l’ispettore raccoglie la denuncia della vedova Colleferro contro la vicina di casa: l’accusa verso la signora Passalacqua è di aver insozzato la cappelletta della donna con uno straccio sporco.
Liquidata la signora, lo sguardo dell’ispettore torna a quella pezza sporca attentamente custodita in una busta trasparente, capendo che, oltre al grasso, è sangue ciò che l’ha copiosamente macchiata.
Melina capisce che questa può essere finalmente l’occasione per occuparsi di un caso che la renda operativa e per dimostrare il proprio valore ai colleghi che quotidianamente ridono di lei.

Sono tanti i bocconi amari che giorno dopo giorno l’ispettore butta giù: lo scherno dei colleghi, il pensiero del suo matrimonio sfumato con l’ex collega Nino, la solitudine, la sensazione di vivere sempre sotto una lente di ingrandimento pronta a mostrare le sue lacune, i suoi errori, i suoi passi falsi.

Ecco perché il “mezzo caso” avviato in via ufficiosa è così importante per lei.
Ha tanti difetti, Melina, ma sa di potersi fidare del proprio istinto e quando inizia qualcosa deve tassativamente portarla a termine.

Con un tuffo controvoglia nel proprio passato, l’incontro con una vecchia amica e con il suo amore dei tempi del liceo, la poliziotta si lancia cocciuta nella sua indagine sottotraccia.
E potrà inaspettatamente contare sull’aiuto della collega Angelica Costa.
Nonostante lo scetticismo iniziale della donna, le due poliziotte stringeranno subito un ottimo legame e, una più caparbia dell’altra, indagheranno tenacemente scoprendo non solo a chi appartiene il sangue presente sullo straccio, ma anche la storia che si nasconde dietro quel ritrovamento.
Pezzo dopo pezzo – letteralmente – saranno proprio Melina e Angelica a condurre scrupolosamente l’indagine, riuscendo a guadagnare la stima di colleghi e superiori.

“Presto verrai qui” di Giorgio Glaviano, edito da Marsilio, regala ai lettori un’indagine decisamente avvincente e con due protagoniste di grande carisma, due donne pronte a supportarsi a vicenda per scardinare i pregiudizi che pesano su di loro.

La lettura perfetta per chi ama i gialli made in Italy con protagoniste femminili.

Giorgio Glaviano lavora come sceneggiatore per il cinema e la tv. Ha pubblicato due saggi sulla serialità americana e i romanzi “Sbirritudine” (Rizzoli 2015) e “Il confine” (Marsilio 2019), da cui è stato tratto il film “Ai confini del male”, con Edoardo Pesce e Massimo Popolizio, diretto da Vincenzo Alfieri e sceneggiato, fra gli altri, dallo stesso Glaviano.

“Presto verrai qui” di Giorgio Glaviano 
2 Settembre 2022, Marsilio
Pagine 352
Prezzo di copertina 14,00 euro