Intervista a Cataldo Scatamacchia con il suo thriller “7”

Cataldo Scatamacchia ci racconta “7”, il suo romanzo d’esordio pubblicato da Porto Seguro. Un thriller ben congegnato con un riuscitissimo protagonista, il criminologo Ettore Borgia, che ci porta nella Capitale sconvolta da crimini legati al satanismo

Scritto da Carlotta Pistone
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Laureatosi a pieni voti in Criminologia, il quasi trentenne romano Ettore Borgia di certo non immaginava che avrebbe trascorso i successivi anni continuando a vivere coi genitori e barcamenandosi tra lavori poco edificanti e mal – o non – retribuiti, né tantomeno che il suo primo impiego ‘come Dio comanda’ sarebbe stato da archivista della Santa Sede, in quel dello Stato Vaticano. Un’occupazione non tra le più eccitanti, vero.

Senonché l’incarico affidatogli dal Cardinale Gutierrez per inaspettata mediazione del papà, nel frattempo venuto a mancare, gli permette di dedicarsi a ricerche parallele ben più attinenti con i suoi studi e le sue conoscenze. Ricerche che sondano i lati più oscuri delle liturgie minori e che non passano inosservate. Dopo cinque anni tra le scartoffie, il suo supporto in qualità di esperto esterno viene infatti richiesto niente meno che dal Procuratore della Repubblica in persona.

Una serie di eventi criminosi riconducibili al satanismo – dal vilipendio di cadavere al furto di oggetti sacri, fino alla tortura di animali – sta sconvolgendo la Capitale ed è necessario che qualcuno di altamente competente faccia luce sulla natura e sui colpevoli di questi inquietanti reati, prima che la situazione sfugga di mano tanto alla Questura quanto alla Santa Sede. Un’indagine complicata e irrinunciabile per Ettore, in cui dovrà affiancare la bellissima e tosta Penelope Tancredi, ispettore a cui è stato affidato il caso.

Con il suo romanzo d’esordio, “7”, pubblicato da Porto Seguro, Cataldo Scatamacchia – pure lui criminologo laureato in Sociologia – non solo intesse un thriller ben congegnato, a tratti divertente e soprattutto molto interessante per i temi trattati legati alle sette sataniche, ai rituali ad esse connessi e al loro pericoloso proselitismo nella nostra contemporaneità, ma dà anche vita un nuovo protagonista del giallo italiano davvero riuscito, di quelli che ci si augura diventino ‘seriali’.

Ma ora lasciamo la parola all’autore, con cui abbiamo approfondito il suo “7”.

L’intervista a Cataldo Scatamacchia:

  • Quando e come ti sei avvicinato al mondo della scrittura? E, soprattutto, cosa ha fatto scattare in te la scintilla da cui è nato questo tuo primo romanzo, “7”?

Ho sempre avuto un’attrazione per la scrittura, sia essa in prosa o in versi.  Per tanti anni ho curato parentesi d’ambientazione, spezzoni narrativi e regolamenti che ruotavano intorno al mondo dei giochi di ruolo online. Poi, improvvisamente, ho sentito il bisogno di cimentarmi in un progetto interamente personale, che fosse in grado di abbracciare con la narrativa il suo intero percorso. Ed ecco nascere “7”.

  • “7” ruota attorno a un universo oscuro molto complesso e – almeno dal punto di vista teorico – di grande fascino: quello del satanismo, delle pratiche ad esso legato e del suo pericoloso dilagare, anche in ambienti e tra persone insospettabili. Ci racconti qualcosa del lavoro di ricerca e di elaborazione letteraria grazie al quale hai trasformato questi argomenti nel fulcro del tuo thriller?

Il mondo dell’occulto è indubbiamente ricco di fascino e attrattiva, ma ben profondo e pericoloso tanto da rischiare facilmente di cadere nel baratro della pura e folle fantasia. Ho studiato e analizzato l’attuazione pragmatica di queste pratiche proprio durante il mio percorso di laurea, tanto da sfociare in una vera e propria tesi legata al satanismo sulla scena del crimine. Ho voluto italianizzare, quotidianizzare e soprattutto umanizzare il fenomeno prima di seminarlo in un racconto thriller.

  • E ora passiamo al protagonista di “7”, Ettore Borgia. Scorrendo le tue note biografiche salta all’occhio una ‘certa’ somiglianza con l’autore, almeno sul fronte professionale. Quanto c’è di te in lui?

Ettore Borgia ha dei riflessi di me e viceversa. Ma al tempo stesso ho preso spunto dalle grandi maschere del cinema italiano, cercando di catalizzare nel protagonista quei pregi e difetti che sono vivi e pulsanti nel nostro Paese in questo momento storico-culturale.

  • Abbiamo anche una bellissima co-protagonista che fa un po’ da contraltare alla figura di Ettore. Insieme, comunque, sono una coppia davvero azzeccata! Nella tua mente l’Ispettore Penelope Tancredi è nata in funzione di Ettore o sono cresciuti di pari passo lungo lo sviluppo della storia?

Questa domanda è chirurgicamente azzeccata! I personaggi riempiranno vicendevolmente dei vuoti nelle loro esistenze, e non parlo solo di vuoti affettivi, parlo anche di caratteristiche ed esperienze di vita. Come ogni contatto sociale, anche questo non esula dall’essere una spugna, non solo per i pregi ma anche per i difetti.

  • Premettendo che vuole essere un grande complimento, immergendomi nel tuo libro mi sono ritrovata nelle atmosfere del Dan Brown di “Angeli e demoni”. Quali scrittori consideri un punto di riferimento?

Ho avuto modo di dirlo anche in altre interviste, sembrerà assurdo lo so, ma non ho mai letto Dan Brown.
Non ho uno scrittore preferito o un maestro di penna. Adoro conoscere stili diversi su stesse tipologie di romanzi, così come spaziare in categorie lontane tra loro ma che possono nascondere punti di contatto significativi. Ad oggi la Minarelli continua a occupare un posto significativo nel mio bagaglio da lettore.

  • Senza voler svelare nulla, il finale di “7” fa sperare in un seguito. Se la mia supposizione è corretta, puoi rivelarci qualcosa sulle future imprese – e indagini – di Ettore Borgia?

Ci sarà un seguito e non si chiamerà “8”.
Ettore continuerà il suo percorso professionale e di vita, incontrerà nuovi personaggi e rimuoverà parte di quella polvere che nasconde ben più di quello che si sospetta.

  • Infine, ribadendo che questo tuo riuscitissimo romanzo è un esordio, c’è qualche consiglio che vorresti dare a chi è alle prese con la stesura o con la pubblicazione della propria prima opera letteraria?

Non credo di essere la persona giusta per poter dare consigli da romanziere, soprattutto se tecnici o d’ispirazione. Come amante della scrittura pura e generica invece esorto chiunque a cimentarsi in quest’arte che va ben oltre la lista della spesa o i temi scolastici. Scrivete con la penna, con la matita, con la tastiera o con un ramo nella sabbia, purché diventi il modo per trasportare ciò che avete dentro e tradurlo nella lingua comune del lettore.

“7” di Cataldo Scatamacchia
8 Luglio 2022, Porto Seguro
Pagine 179
Prezzo di copertina 15,00 euro

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