La casa del tè | Valerio Principessa

"La casa del tè”, esordio letterario di Valerio Principessa con Feltrinelli, ci porta alla scoperta di giovani anime ferite, curate con dolci parole, affetto e tazze di tè

Scritto da Laura Argelati
casa

Rimasto solo al mondo dopo la perdita della nonna, il giovane Gabriel varca la soglia di Casa Retrouvailles.

In quel palazzo dall’aspetto un po’ sgangherato, nel Rione Monti di Roma, vive la signora Michiko e nella sua casa trovano ospitalità giovani in affido che hanno bisogno di un tetto sopra la testa, ma soprattutto di qualcuno che si prenda cura di loro.

C’è Leo, il chiacchierone.
C’è Chiara, che nasconde lo sguardo sotto ai capelli e ama le stelle.
C’è la silenziosa Greta, che vive incollata al telefono estraniandosi da tutto il resto.
C’è Amina, che stringe sempre a sé un bambolotto nonostante non sia più una bambina.
C’è Damiano detto Scar, con le onnipresenti cuffiette nelle orecchie, graffianti occhi azzurri e frequentazioni non proprio raccomandabili.
C’è Bernard, che vive al piano superiore, ma passa molto tempo nella casa della signora giapponese curandone la biblioteca.

E Gabriel, chi è?
Un ragazzino rimasto orfano che ama le parole
provenienti da ogni angolo del globo, anche i più nascosti, e i loro significati.
E ama godersi la solitudine e si rilassa spazzando il pavimento, come se con quel gesto potesse spazzare via anche l’inquietudine.
Una volta in Casa Retrouvailles, però, nessuno sente di dover essere diverso da come è, può godersi la libertà di curare gradualmente le proprie ferite e cicatrici.

Storie di solitudine, di migrazione, di marginalità si nascondono dietro ai volti dei giovani accolti dalla signora Michiko, ma grazie alla sua discreta presenza, al supporto – spesso involontario e inconsapevole – che dona agli altri e al rassicurante calore delle tazze di tè sorseggiate in tranquillità, le ferite e le cicatrici di ciascuno iniziano a fare meno male. La solitudine e lo smarrimento si attenuano, la diffidenza si trasforma in conoscenza e in fiducia, la convivenza acquista il sapore della famiglia, e ritrovare il proprio posto nel mondo appare finalmente meno difficile e doloroso.

“Dietro il tè, dietro le storie di ceramica, c’era un continuo rimando alla semplicità, e come nel caso dello sgabello in legno grezzo, un tentativo di farmi capire l’importanza dell’irregolare. […]
Versando il tè nella tazza, versava anche pensieri, mi colmava le paure, cercava d’affogare il mio squilibrio.”

La casa del tè“, edito da Feltrinelli, segna l’esordio letterario di Valerio Principessa. Un romanzo dolceamaro, in cui si mescolano e si intrecciano disagio e speranza, diffidenza e fiducia, solitudine e unione.

“La casa del tè” di Valerio Principessa
26 Maggio 2022, Feltrinelli
Pagine 286
Prezzo di copertina 16,00 euro

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